Ladro di biciclette
Piero Saguatti
Rompeva la catena
tagliando col sorriso
e quando la spezzava
faceva anche l’inchino
sembrava un gentiluomo che non fa
niente di male al mondo in verità
portava un po’ di nuovo e pulizia
scappando via
e un’altra bicicletta
spariva in tutta fretta
riempiendo il suo locale
di ruote col fanale
tingeva ogni telaio e la sua vita
sporcando la fedina poi le dita
rischiava per portare un po’ più su
le sue virtù
l’arte non è senza follia
tenuta al buio dalla sua Dea
come una grande bugia
che si nasconde dietro a un’idea
eppure lui sognava
una mostra illustrativa
con tanto di targhette
alle sue biciclette
per far vedere al mondo le opere
riviste in stile col suo genere
rigenerate dall’abilità
di un’artista
un giorno sfortunato
si ruppe il contattore
e l’acqua si disperse
oltre le tubature
e l’onda provocata dileguò
il tocco di colore magico
portando nuove muffe e ruggini
nel suo garage
l’arte è come un’onda che sale
che a volte travolge e fa male
occorre tenersi legati
ai soliti mondi concreti
il sogno artigianale
pareva vacillare
le bici coi cerotti
preferivano i lucchetti
le riportò più senza lividi
oliando gli ingranaggi ruvidi
lasciando la sua firma sulla sella
“la vita è bella”.
i vecchi proprietari inorgogliti
offrirono
un’officina nuova al ladro artista
e un contratto.