Sogno di un prigioniero
Paolo Cattolico
Nessuno ci credeva più, a tutte quelle voci
d'uomini che compissero miracoli
col cappello da cow boy, arrivando all'aurora qui
varcando quei limiti che ci portiamo dentro.
Camminano nell'etere diceva una canzone
rompono le catene che ci logorano
con parole magiche, sull'anello più debole
tagliando quel ferro che - ci opprime e butta via.
Tu, vedi quel fumo laggiù ... magari chissà
due chilometri al più, poi si arriverà
E, io mi vedevo di già... lontano da qui
senza lacci ne "ma", solo libertà
Quando la luna li portò, come in un libro antico
sciolsero i nodi, e ci lasciaron liberi
dove andremo, non lo so - troppo immenso là fuori è...
guardammo smarrendoci, sopra al filo spinato.
E nel rumore di una jeep, fuggendo nell'inverno
scrutammo là, dov'era stato il campo
una strana musica, ci diceva "è finita, qui”
tra nubi di cenere, quello che fu sparì.
Ehi, vedi quel fumo laggiù ... magari chissà
due chilometri al più, poi si arriverà
Tu, avere fede, chissà, lontano da qui
solo sogni e realtà, solo libertà
Ora così lontano è
questo sogno
ora così prezioso è.