Turbini di polvere
Tullio Mariani
Tra turbini di polvere
le foglie vengon giù / e
volano via
come farfalle esauste
come scorie fatue
che la vita non vuole più
son solo ciarpame che
rotola per le strade.
Arriva il vento gelido
ripulirà i boulevard. / Già
novembre è qui
con i suoi cieli pallidi
coi suoi giorni futili
coi suoi fiori inutili
per quelli arrivati al gol
un po’ prima di noi.
Su, vieni a cercare con me
quel vecchio bistrot
dove un dì si ballò
la rumba beguine.
E, se mancherà l’accordeon,
che mai cambierà?
A memoria sarà
la rumba beguine.
La polvere che turbina
ci frusta gli occhi e poi / va
e vola e va.
Posson sembrare lacrime
ma è soltanto polvere
non ha senso rimpiangere
un verde di foglie che
è ormai troppo lontano.
E questo vento gelido
ci muove qua e là / ma
che male c’è
se siamo foglie fragili
vecchi teli laceri
qui nell’aria che ci agita
e tutte ci ammasserà
in fondo ad una via.
Su, vieni a cercare con me
quel vecchio bistrot
dove un dì si ballò
la rumba beguine.
E, se mancherà l’accordeon,
che mai cambierà?
A memoria sarà
la rumba beguine.