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Spaccato
naturale
di Marco
Mezzetti
Un colle precipita
dinoccolato,
incrocia un rigagnolo che arranca di fatica,
si spegne in pozze tristi
dove il sole non si specchia
ma ritrova fede e memoria.
Implora una vana via d'uscita
la gobba imprigionata.
Attorno, macigni di muschio ricoperti
assistono dall'alto della loro saggezza.
I picchi neri danno l'allarme
mentre il crociere conta i superstiti.
Ho appreso l'arte dell'attesa,
la paca riflessione degli intervalli,
il flusso ed il riflusso della vita.
Non resterò più ad aspettare,
lo sforzo non si confà alla Natura
ma l'esplosione di atomi e molecole
in forme varie e plurime intenzioni,
spontaneità del tempo e dei suoi figli.
La Natura è intelligente ma non ragiona,
a volte incespica, colpisce ma rimedia.
Tutto finisce e ricomincerà,
i palpiti creati dall'istinto,
le chiocciole a rosicchiar le felci,
i millenni, le parole e l'acqua,
anche senza di me,
anche dopo di me.