torna
al sommario
Duracel
di Fabio
Carapezza
Si sbucciano tristezze e bollette in scadenza
mentre il muscolo cardiaco riccia
rimbalza sulla parete
dove l’orologio scarico si annaffia al tempo
di una duracel esaurita
Il giornalaio dell’anima non ha che rotocalchi d’annata
Mi sfoglio in noncuranza
digitale e le impronte si macchiano di peccati
e raggi di bicicletta a galoppare fra strade e griglie
in cui illusioni picchettano