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Dannate
caramelle
di Alessio
Angelico
Comincia
sempre tutto per soldi. Sulle banconote non dovrebbero disegnarci i
monumenti ma dovrebbero starci le avvertenze e i rischi che si possono
avere maneggiandoli. Comincia sempre tutto per soldi. In principio si
trattò di qualche centinaio di lire, perché il principio
risale a quando ancora l’euro non c’era e io ero un ragazzino.
In principio furono un paio di caramelle rubate troppo sbadatamente
mentre accanto a me una signora assisteva al furto e mi bloccava la
mano una volta infilata in tasca.
Comincia sempre tutto per soldi e prosegue per qualche altro soldo in
più.
In seguito fu il borsellino di una compagna di classe: dieci mila lire
e qualche schede telefonica che allora si faceva di tutto pur di collezionare.
Comincia sempre tutto per soldi ma solitamente non inizia a causa tua.
C’è sempre qualcuno al tuo fianco, che ti inizia. Nel mio
caso si trattò del mio compagno di banco, un ragazzino sveglio
e spigliato che il fatto suo lo sapeva da tempo.
Come sempre le belle trovate vengono a qualcun altro, perché
come la storia è iniziata si fa più pesante e i soldi
in ballo cominciano a diventare cifre consistenti per dei ragazzini
come noi.
Qualcuno ebbe l’idea di rapinare le vecchiette. “É
come rubare caramelle!” commentò, e lì capii che
non sarebbe stato per nulla facile.
Al primo scippo caddi a terra dal motorino venendo assalito dalla vecchietta.
Dovetti fuggire a gambe levate per non finire nelle mani di un vigilante
venutole in soccorso.
Abbandonammo l’idea di rapinare le vecchiette e provammo ad entrare
nei negozi. Il mio amico conosceva una bottega facile da ripulire. Non
fu una brutta idea; era come fare la spesa a gratis, soltanto che l’appetito
vien mangiando e il mio amico ebbe la voglia di rubare il distributore
dei dolciumi. Ci ritrovammo così dentro una volante dei carabinieri
mentre pensavo che le caramelle dovevano portarmi proprio sfiga.
In seguito cambiarono i passeggeri ma non la storia. Ci furono i cerchioni
delle auto, poi le ruote, l’autoradio, poi capimmo che era più
semplice rubare direttamente l’intera auto anziché smontarla
pian piano.
Prosegue sempre tutto per soldi. Il borotalco spacciato per cocaina
agli stupidi in discoteca, qualche rapina in villa e i carabinieri che
ci arrestano nuovamente.
Poi ad un tratto la storia volge al termine perché se comincia
per soldi finisce sempre con una donna, troppo spesso la donna sbagliata.
Si diventa adulti, ci si prende una cotta e si commettono delle cavolate
che se ripenso alla storia delle caramelle sembra una sciocchezza in
confronto.
Così con una pistola puntata dall’altro lato del finestrino,
una valigetta di denaro a pochi centimetri dalla mia mano e una donna,
la donna di cui mi sono innamorato, a dieci minuti dal prossimo treno
per fuggire via, credo sia arrivata la fine della mia storia.
Nonostante sia difficile da credere il tassista che mi stava conducendo
alla stazione ha provocato un incidente perché distratto dalla
carta appiccicaticcia di una caramella. Così l’uomo a cui
avevo rubato la valigetta si trova adesso dall’altra parte del
finestrino puntandomi contro la pistola.
Anche questa volta è tutta colpa di una caramella.
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