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Riamare
la vita
di Floredana
De Felicibus
Anima mia,
che respiri l’affanno
dei miei confusi pensieri
ancorati ad un soffio dal nulla
alle attese deluse
alle parole piegate,
trattieni il tuo fiato
sulla punta affilata,
il pensiero non segue
della ragione il pensiero,
più il cuore sincero non spiega
e la mente crucciata
vaga in cerca di orpelli.
Anima mia,
tu conosci il tormento
che con lama tagliente s’insinua
in questa piaga profonda
dove stanca la carne
più non piange dolore,
e sulle palpebre chiuse
si ritrae la parola,
ogni semplice gesto,
ogni bisogno d’affetto.
Anima mia,
tu conosci il silenzio
di chi spia il suo tempo
tra spiragli di luce
che oltrepassano
a forza, chiusa un’imposta,
e la musica tenue che filtra
tra note stonate di un disco
e la lieve carezza del vento
tra carezze a rovescio donate…
in un frangibile moto di tempo!
Anima mia,
non basta ch’io vada lontano
per riamare il mio tempo,
e neanche riaprire le imposte al mio giorno
sbattuto con forza oltre il mio cosmo,
ma vorrei solo un momento scrutare
dallo spiraglio di un’altra finestra guardare
da un angolo ignoto,
da un difforme orizzonte
da un insolito cono d’ombra,
sì ch’io possa capire la vita
sì ch’io possa riamare la vita!
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